F.I.M.A.A. Como e l'arte

F.I.M.A.A. Como e l'arte 2019

Il “ritratto” è un genere artistico antichissimo, ma che, a quanto pare, grazie ad artisti come Marco Grassi, è ancora in grado di raccontare porzioni di mondo.

Quella che Marco Grassi intraprende è una sfida ai limiti del genere artistico: distruggendo la compattezza figurativa del dipinto è come se l’artista tentasse di comprendere l’essenza di quei caratteri particolari che rendono un quadro “un ritratto”. I suoi giovanissimi modelli e modelle si adeguano in maniera sottile ai canoni condivisi della ritrattistica, ma forse sono più numerose le caratteristiche che li renderebbero i soggetti di dipinti astratti.

Se oggi molti osservatori delle opere di Grassi sono spinti dal desiderio di farsi ritrarre da lui, senza sapere se l’artista realizzi ritratti su commissione o meno, è perché nei suoi dipinti si manifesta quella capacità di cogliere al contempo peculiarità esteriori ed interiori della persona, che si sviluppò nella pittura del Rinascimento e che ancora è considerato uno dei grossi limiti della fotografia.

Fino ai primi anni del Seicento, il ritratto non ottenne un pieno riconoscimento teorico come genere pittorico autonomo.

Ed anche in questo periodo esso occupò una posizione di inferiorità rispetto ad altri generi artistici; tanto che nella famosa epistola del marchese Giustiniani sulla gerarchia dei generi (secondo decennio del Seicento) il ritratto è al quarto posto in ordine di importanza, più in basso della natura morta e della pittura di paesaggio.

E' da qui che nasce l’antico pregiudizio che il ritratto non possa essere un genere esclusivo di elezione per un artista.

Un pregiudizio che Marco Grassi, giunto ormai alla piena maturità dei suoi mezzi, sembra aver completamente superato: è possibile, ritraendo semplicemente un volto, rappresentare un mondo…un periodo storico, un contesto sociale, una visione della vita.

E' interessante che in modo astratto Marco Grassi riesca anche a darci informazioni sul contesto storico e geografico: l’assenza totale (o quasi) di dettagli sull’abbigliamento dei suoi modelli o sul contesto nel quale si trovano è bilanciata dall’uso di una gamma di colori, che varia a seconda delle fasi e che è sempre riconducibile ad un periodo storico ed ad un contesto geografico ben precisi, esattamente come accade nell’ambito della moda.

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Marco Grassi / Grama
Milan - Italy, 1966
Art School B. Luini, Cantù
Degree in Architecture, Milano
Lives and works in Switzerland

Commissione Pubbliche Relazioni
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