F.I.M.A.A. Como e l'arte
Incontriamo l’artista Marco Brenna che per l’occasione ha realizzato la copertina di questa edizione.
Marco Brenna (fotografato qui nel suo studio) nasce a Como il 05 aprile 1972. Negli anni giovanili frequenta la scuola d’arti e mestieri G. Castellini, specializzandosi sulle tecniche compositive del disegno per tessuti. Lavora per cinque anni presso studi di disegno comaschi, poi, mettendo in pratica insegnamenti pregressi e nuove esperienze, getta le basi per diventare un artista figurativo.
Il suo percorso artistico comincia nel 2000 presso alcune gallerie milanesi, tra le quali la “Galleria Pittura Italiana” che lo lancia in alcune collettive, ricordiamo “The celebrity boot collection, 1973 - 2003”, e in alcune edizioni di concorsi, come la “Fenice et des artistes” di Venezia, il premio biennale Morlotti di Imbersago e il “GhigginiArte” di Varese.
Si susseguono poi mostre presso gallerie quali la “Fenice Gallery” di Venezia, “Area 53” di Vienna e “The new ars italica” di Milano.
In questi primi anni Marco Brenna si dedica quasi esclusivamente alla raffigurazione di volti in bianco e nero, vere e proprie istantanee pittoriche, figure bloccate in una posa piena d’inquietudine. Sguardi metafisici che sembrano porre all’osservatore interrogativi sull’esistenza e sull’inesorabilità del tempo.
Sarà solo nel 2013 che l’artista comasco abbandonerà i ritratti in bianco e nero per dedicarsi a un nuovo soggetto, l’architettura razionalista, sempre però alla ricerca di qualcosa che vada al di là dell’apparenza delle cose.
La sua personale “Architectonics, Paesaggi & Visioni” svoltasi in San Pietro in atrio a Como, a cura di Alessandro Trabucco, sarà l’occasione per l’artista di mettere in mostra la sua profonda svolta creativa.
L’architettura vista nei quadri di Marco Brenna ha un che di ossimorico, qualcosa che, nell’atmosfera creata all’interno delle composizioni, sembra sfuggire e andare a incrinare l’aspetto di ordine e razionalità che tali monumenti di arte pubblica dovrebbero invece suggerire.
La scelta di dipingere la copertina della edizione 2018 è dettata dalla necessità di trasportare su tela gli ideali di fiducia, trasparenza e serietà che l’associazione FIMAA rappresenta.
Guidato dal sentimento di Fede che lo accompagna in ogni scelta della sua vita, ha pensato al Duomo di Como, forte simbolo cristiano, certo, ma anche centro e cuore pulsante di una società sempre più caotica.
L’ha ritratto in una visuale dal basso, senza altri elementi esterni, proprio per sottolineare la sua immutabilità e fermezza, nonostante lo scorrere del tempo, così come i valori che rappresenta.
Oggi Marco Brenna riversa l’attenzione della sua ricerca artistica verso il mondo dell’antico Giappone, un mondo arcaico e ricco di tradizione, popolato da Geisha, Samurai e Pescatrici di perle. Un mondo che suscita nell’artista lariano una grande fascino e che prova a ritrarre con profondo rispetto e ammirazione.
Nella sua carriera Marco Brenna ricorda di avere sperimentato l’utilizzo di diversi materiali. Oltre alla carta, che ritiene fondamentale sin dai suoi esordi di disegnatore tessile, ha utilizzato: il legno, la juta, il tessuto e la corda, spesso in combinazione tra di loro. Questo perché, a suo dire, «essere un artista vuol dire soprattutto essere un buon artigiano.»
www.marcobrenna.com
artebrenna@gmail.com
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Marco Brenna nel suo studio di Como
Commissione Pubbliche Relazioni
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